Condivido il Manifesto della comunicazione non ostile perché è una questione di coscienza civica. Condivido perché tutti dovremmo sostenere, nel nostro piccolo, questa iniziativa per dire “Io non ci sto”. Sono le parole ostili che nascono nel reale, ma che il web amplifica.
Sappiamo bene che “la ferita di una parola non guarisce” e del resto, i proverbi a volte incredibilmente ci azzeccano.
Parole O_Stili sono state due giornate di appuntamenti e panel, un intenso lavoro a favore di una comunicazione 2.0 senza odio, contro la violenza, l’hate speech, il cyberbullismo e a favore del rispetto per il prossimo. Sono stati tantissimi i professionisti della comunicazione sul web, giornalisti, politici e personaggi influenti della rete che, anche in diretta streaming, hanno lanciato un appello che vuole essere un forte segnale di educazione verbale. Tutti noi possiamo cominciare a non rispondere all’odio con l’odio.
Il 17 e il 18 febbraio a Trieste si è iniziato a diffondere il virus positivo dello stare in rete usando una comunicazione non ostile, contro gli abusi e la violenza e anche io non posso che firmare e invitarvi a sottoscrivere il Manifesto.
”Il potere delle parole: commuovono, scaldano il cuore, valorizzano, danno fiducia, semplicemente uniscono… E poi ci sono tweet, post e status: feriscono, fanno arrabbiare, offendono, denigrano, inesorabilmente allontanano.
Da Trieste è iniziato, ma adesso tocca a tutti noi fare un atto di responsabilità, ogni giorno.
Il Manifesto delle Parole O_Stili
- Virtuale è reale
Dico o scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona. - Si è ciò che si comunica
Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano. - Le parole danno forma al pensiero
Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso. - Prima di parlare bisogna ascoltare
Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura. - Le parole sono un ponte
Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri. - Le parole hanno conseguenze
So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi. - Condividere è una responsabilità
Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi. - Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare
Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare. - Gli insulti non sono argomenti
Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi. - Anche il silenzio comunica
Quando la scelta migliore è tacere, taccio.
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